La bicicletta è un mezzo certamente antico, dal momento che già i Romani salivano su veicoli azionati dalle gambe, gli antenati dei velocipedi, frutto del talento di tanti inventori ognuno dei quali ha apportato modifiche essenziali per lo sviluppo del mezzo ecologico e benefico per la forma fisica.
Alla fine del Settecento il Conte francese De Sivrac progettò una rudimentale bicicletta con un essenziale telaio e due ruote, il quale era però azionato dalla spinta dei piedi piuttosto che dai pedali.
Il celerifero, così era chiamato, funzionava infatti grazie al movimento della persona che lo inforcava quindi lo spingeva facendo leva su un piede poi sull?altro.
Una quindicina di anni dopo un altro nobile, il Barone tedesco Carl Friedrich Drais, aggiunse lo sterzo, fondamentale per padroneggiare la guida del velocipede.
Nel 1838 il fabbro Kirkpatrick Mac Millan realizzò nel suo laboratorio in Scozia un velocipede fornito di leve, le quali erano azionate direttamente dai pedali e la bicicletta stava così entrando nella storia, modificando usi e costumi della società.
Nella seconda metà dell?Ottocento divennero poi molto popolari i bicicli, le caratteristiche biciclette dotate di una ruota anteriore marcatamente più grande di quella posteriore.
I bicicli erano assai piacevoli da ammirare, ed il loro fascino non si è affievolito con il passare del tempo, ma mostravano alcuni limiti in fatto di sicurezza ed anche in ragione di ciò furono soppiantati dalla bicicletta con due ruote di dimensioni uguali e con la salda sella al centro.